mercoledì 17 luglio 2013

Passare il Drago - don Miguel Ruiz


L'ANATOMIA DEL PARASSITA

II Parassita può anche essere chiamato il bambino interiore. Questo bambino è pura emozione, nel senso che gli animali sono pura emozione. Il Parassita sente e percepisce tutto senza usare l'intelletto. È l'architrave sensoriale dell'essere umano. Porta in sé tutto l'imprinting emotivo. Quindi, si potrebbe dire che il Parassita è l'abilità umana di sentire. Posso anche descrivere il Parassita come Lucifero, oppure come lo Sfidante, l'angelo del livello più alto che, giunto nella densità della materia, dimentica la sua natura divina.

Il Parassita è il bambino in noi che urla: "Lasciatemi solo!", ma che simultaneamente grida: "Per favore, può venire qualcuno a trovarmi? Aiutatemi". Il messaggio che dà a se stesso e: "Non merito l'amore. Per favore, amatemi. Io giudico tutto. Sono la vittima del mio giudizio". In questo aspetto dell'essere umano c'è sempre la dualità del Giudice e della Vittima. Il Parassita è il corpo emotivo, l'Angelo Caduto che è scivolato nei sensi, nel campo del giudizio, nella separazione e nel tradimento. Il Parassita è una forza elettromagnetica che stabilisce un campo di paura. È questo codice situato in ognuno di noi che attrae nelle nostre vite circostanze e persone che riflettono sempre quanto deve essere portato a compimento. È un gioco che abbiamo fatto nel corso di molte vite. È un processo apparentemente inconscio.

Provate ad immaginare il diagramma di un essere umano in cui lo spirito è una piccola onda di luce dentro l'anima ed entrambi sono circondati dal corpo. Nello spazio tra l'anima e il corpo, l'interazione tra corpo e anima crea la mente. Quando abbandona il corpo, prima o poi l'anima mangerà la mente. Mentre l'anima divora l'energia eterica della vita appena passata, su di essa si viene a creare un'impronta di questa energia eterica. Poi lo spirito divora l'anima, ma lo spirito conserva l'impronta delle vibrazioni eteriche. Noi chiamiamo questo tipo di impronta karma. Il karma rimane con lo spirito quando quest'ultimo entra in una nuova vita. Quando lo spirito è pronto per la rinascita, queste tracce di vibrazioni reagiscono a schemi vibrazionali simili nell'uomo e nella donna che saranno i genitori del neonato. Le loro vibrazioni entreranno come una chiave nella serratura dello spirito che sta arrivando.

L'essenza di ciò che siamo è responsabile del fatto che ci viene sempre riportata indietro la completezza di ciò che siamo. Ci spinge sempre in circostanze in cui esistono opportunità per guarirci. Il karma crea dei buchi nell'anima, la nostra architrave, che può essere guarita solo sperimentando pienamente i sentimenti che abbiamo bloccato con il nostro giudizio. Se l'anima è segnata da rabbia irrisolta, entrerà in un essere che avrà genitori che agiranno in modo adatto alla guarigione dell'anima. Un genitore potrebbe esprimere ira, mentre l'altro potrebbe reprimerla. Stiamo usando l'ira come esempio, ma potremmo sostituirla con qualsiasi schema emotivo.

Il processo attraverso cui il bambino è condotto a bloccare i propri sentimenti segue questo tragitto:
1. La memoria dell'ira viene risvegliata in lui perché nel suo imprinting porta ira.
2. Viene risvegliato anche il suo giudizio nei confronti dell'ira.
3. Reagisce con paura perché porta con sé memorie di dolore e di giudizio.
4. Si esclude dall'esperienza difendendosi.
5. Assume una decisione nei confronti dell'ira: l'ira fa male. Non sono capace di proteggermi dall'ira. I genitori e le persone irate sono pericolose. Io sono pericoloso quando sono irato. La vita non è gentile. Sentire mi fa male.
6. Il bambino prende una decisione: eviterò l'ira. Eviterò le persone irate. Cercherò di non fare irare le persone. Cercherò di non sentirmi irato. Eviterò i sentimenti. I sentimenti sono pericolosi.

Non ci rendiamo conto dei nostri accordi, dei patti stretti, sinché non li cerchiamo attivamente per annullarli. Questo lavoro (grazie alla conoscenza silenziosa) è estremamente prezioso, perché ci permette di muoverci oltre i patti, oltre le decisioni prese guarendole con consapevolezza. Sotto i nostri sentimenti di collera, o sotto altre emozioni, esiste la paura. Se vi chiedete: "Da dove arriva questa paura?", avete l'opportunità di sciogliere la colla del giudizio e di portare alla luce l'origine della paura. Potete ricatturare quella parte di voi stessi che avete escluso. La paura che sentite è qualcosa di familiare. L'avete già vissuta in circostanze simili quando eravate bambini e avete fatto un patto con essa, e ora state reagendo alla paura che vi ha colpiti allora, esattamente nello stesso modo in cui avete reagito allora. Ci proteggiamo seguendo il patto che abbiamo stretto nell'infanzia. Ma ogni volta che diventiamo consapevoli della nostra paura, scopriamo il tesoro che vi si nasconde dietro.

Grazie alla consapevolezza possiamo ricatturare il nostro potere. Possiamo ripercorrere le nostre esperienze con gli occhi dell'amore, gli occhi di una madre e di un padre amorevoli, e guarirle. Ci accorgiamo che è stata la paura a stabilire in noi questa difesa. Quindi, capiamo che tutti i nostri sentimenti e le nostre difese non sono altro che parte di noi. Io sono tutto ciò che è dentro e fuori le mura delle mie difese. La nostra esperienza non è altro che un sentimento. Tutto ciò che i sentimenti chiedono è di essere percepiti. La soluzione consiste nel percepire i propri sentimenti. Quando ne diventiamo capaci, l'intera dinamica del Parassita si dissolve. Quando giunge il momento di essere toccati da questa conoscenza, è come udire un richiamo al risveglio.

Negli anni Sessanta, molte persone hanno provato una sensazione di risveglio. In quel periodo la luce del Sole ebbe una variazione sconvolgente. Accadde proprio in quel periodo perché tutte le nostre azioni sono in qualche modo provocate dal Sole. L'attenzione al sé, che iniziò con le rivoluzioni sociali degli anni Sessanta, potrebbe essere la cosa più meravigliosa che sia mai accaduta, perché studiare se stessi significa studiare Dio, il Divino, il Sé Reale e non l'ego.

La stessa coscienza spirituale che ha provocato la ricerca spirituale degli anni Sessanta sta ancora scegliendo. Lo spirito che ha scelto ciò che ci accade, i nostri genitori e la nostra vita, sta ancora scegliendo ciò che ci capiterà in questa vita. Noi pensiamo di scegliere, ma l'unica cosa che veramente accade è che torniamo sempre alla completezza. Ci arriviamo vivendo la vita per quello che è e per quello che non è, senza giudicarla.
È qualcosa che non facciamo con la nostra mente né con il Parassita. Ci limitiamo a entrare in uno spazio privo di giudizio e questo è ciò che significa arrendersi. Noi accettiamo che tutto è divinamente perfetto, arrendendoci all'esperienza. Lo chiamiamo il passaggio del drago. Ho passato il drago. Non devo più superarlo. Per uscire dal sogno, per superare il drago, per giungere alla pura luce nera ho dovuto combattere. Il nostro campo dell'aura ci protegge dalla luce nera. La pura luce nera non è un conduttore di vita. Per questo, superare il drago significa affrontare un rischio fisico. In un certo senso, è più facile per le donne superare il drago, perché loro sanno come arrendersi. La resa è codificata nelle donne perché, quando partoriscono, devono fisicamente abbandonare i propri figli, poi devono abbandonarli emotivamente.


- da "La Via dei Quattro Accordi" di don Miguel Ruiz -


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